Non ce n’è: il modo più semplice, più rapido, più divertente, più efficace e (quasi) infallibile per trovare buone risposte è farsi buone domande. “Giudicate un uomo dalle sue domande più che dalle sue risposte” dice Voltaire.
Farsi domande è un atto creativo: l’espressione di un atteggiamento che comprende curiosità, pensiero indipendente, apertura mentale, capacità di negoziare con il caos e l’incertezza.
Se per caso avete voglia di tuffarvi nella sterminata produzione internazionale di testi per l’azienda volti a migliorare la capacità di problem finding (cioè saper scoprire problemi) di problem shaping o problem setting (cioè saper configurare i problemi correttamente) e, finalmente, di problem solving (il saper trovare soluzioni) scoprirete che molte delle tecniche proposte hanno a che vedere con il farsi domande.
Trovano problemi da risolvere facendosi le giuste domande gli innovatori seriali.
Insomma, santa polenta!, fatevi delle domande. Sempre. Avete notato che un punto interrogativo a testa in giù somiglia a un amo? Bene: buttatelo nel mare del possibile, e vedrete che qualcosa di interessante ci resterà attaccato. Nel caso vi steste chiedendo quali domande conviene farsi (anche questa è una buona domanda), ecco qui: