L’homepage non ha niente di accattivante. Fondo rosso e bianco, nessuna immagine, nessuna attenzione alla grafica, la funzione “cerca” al centro, poche righe di testo in uno stile anonimo. È possibile che un sito che nel 2015 si presenta così sia definito il sito più interessante di Internet? Sì, è possibile. Perché all’indirizzo plato.stanford.edu riusciamo a trovare ciò che non troviamo in nessun altro luogo del web: informazione accurata, completa, aggiornata e senza nessun costo per il lettore.
Questa impresa finora è riuscita solo alla Stanford Encyclopedia of Philosophy, un’enciclopedia online che rappresenta un caso unico per la rete. Wikipedia è spesso inaffidabile, sicuramente incompleta, da tempo in declino. Se invece vogliamo conoscenza autorevole e accurata, dobbiamo ancora rivolgerci a oggetti antiquati come saggi o riviste accademiche. Oggetti costosi e che non possono essere certo aggiornati giorno per giorno. Alla Stanford hanno fatto il miracolo: accuratezza, autorevolezza, completezza, aggiornamento costante, open access.
Tutto insieme. Da vent’anni.
Nata agli albori di Internet, oggi la SEP è un riferimento imprescindibile per chiunque si interessi di filosofia. Sia un semplice curioso o studente, sia un affermato ricercatore o docente. Ogni voce della Stanford è un saggio, spesso molto lungo, dedicato a un argomento specifico: presenta la bibliografia più aggiornata ed è scritto in modo chiaro e preciso da uno dei maggiori esperti al mondo dell’argomento in questione. Articoli che hanno la stessa qualità delle introduzioni pubblicate su carta dalle case editrici più prestigiose. Nel suo insieme la SEP non ha niente da invidiare alle più importanti enciclopedie cartacee in più volumi. Anzi. Dalla sua ha il vantaggio di essere gratis, per niente ingombrante e sempre al passo coi tempi.