Per i bambini migranti che transitano nel nostro paese, arrivando sotto shock sulle rive di Lampedusa, avendo lasciato tutto alle loro spalle (e, a volte, anche la vita stessa dei loro cari) nella «Biblioteca che verrà» di Lampedusa ci sono fra gli scaffali i silent book — i più belli prodotti negli ultimi anni — quei libri che si leggono per immagini e che i più piccoli possono sfogliare sentendosi partecipi di temi universali, ritrovandosi insieme ai loro coetanei italiani a condividere una esperienza affettiva e creativa.In effetti, quella Biblioteca non ha bisogno del tempo futuro, è già «venuta», pur se in un edificio provvisorio (si aspetta la fine dei lavori di manutenzione della sede definitiva) ed è tenuta aperta dalla caparbietà di volontari e studenti siciliani che a turno ne assicurano l’apertura.
Questo luogo di magia l’ha voluto Ibby Italia (l’associazione no-profit che promuove il diritto alla buona lettura dei più giovani): sono già cinquecento i «tesserati» e se si considera che l’utenza è di circa 1060 bambini fra Lampedusa e Linosa, si può dire che l’iniziativa ha dalla sua il successo. Oltretutto, Ibby international ha deciso di sostenere l’apertura di un Centro studi del Mediterraneo — oggi l’inaugurazione — proprio sull’isola siciliana, un laboratorio di ricerca sul valore della letteratura per l’infanzia. Ma Lampedusa è anche la cornice dove si svolge l’Ibby-Camp (fino al 21 novembre), in occasione della Giornata Internazionale dei diritti del fanciullo.