In un territorio quale l’Italia dove si è raggiunto da tempo il grado di “saturazione da cemento”, si è assistito negli ultimi anni ad un cambio di rotta da parte del settore edilizio che oggi si concentra sempre più su interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili esistenti: oltre 2 miliardi di metri quadri di edifici italiani necessitano di interventi di riqualificazione. All’interno di queste cifre vi è un patrimonio di immobili di elevata qualità storico-architettonica, oltre ad un inestimabile patrimonio di borghi minori in totale stato di abbandono che stiamo perdendo. Il loro recupero offrirebbe molteplici risvolti positivi, uno su tutti dal loro riutilizzo deriverebbero non solo vantaggi funzionali ma anche importanti valenze culturali ed economiche per tutto il territorio.
Ma qual è spesso il problema che impedisce la loro riattivazione? Molti dei proprietari di questi beni vorrebbero venderli, ma molti di più vorrebbero riattivarli e in diversi casi poter creare al loro interno attività produttive: ciò che manca a tutti loro sono le risorse economiche necessarie, le stesse che mancano ai possibili investitori e compratori perché molto spesso questi immobili hanno un costo di acquisto, recupero e gestione molto elevato. Per questo nasce Slowfunding, start up innovativa che intende sovvertire quest’impossibilità di azione dei soggetti coinvolti, rendendola possibile attraverso un sistema win-win capace di creare valore per tutte le parti coinvolte, un sistema che non si limiti al semplice recupero, ma che permetta di dare nuova vita al patrimonio secondo le correnti logiche di utilizzo.
Slowfunding è una piattaforma online di crowdfunding reward-based per il recupero e la riattivazione di immobili di potenziale valore ma in stato di abbandono. Attraverso un processo informatizzato, la piattaforma dà la possibilità ai proprietari dei beni di valorizzarli e sottoporli all’attenzione di un gruppo di investitori interessati (crowd) che coinvolti nel progetto immobiliare (esprimendo idee, preferenze ed esigenze) possano unire i loro capitali per finanziarne il recupero. In cambio ricevono il beneficio di usufruire dell’immobile stesso attraverso le varie ricompense (rewards) stabilite.